<%@LANGUAGE="JAVASCRIPT" CODEPAGE="1252"%> Le fabriche dei finti assiomi - Il plagio fiscale

Torna ai titoli                        Lettera aperta ai candidati

  

giannantonio spotorno

 

                                                                                                                                                                                                 Amministrative 2011

 

Egregi - si fa per dire - candidati,

domani si vota e giacché in campagna elettorale ci avete raccontato ogni sorta di fregnaccia, come siete soliti, ora vorrei dire la mia sapendo per certo di poter parlare anche a nome di una miriade di italiani che proprio non  vi sopporta più.

E’ vero, occorrerebbero parole più circostanziate, ma voi siete la parte peggiore dell’Italia e il peggio è peggio e basta. 

Appartenete a due categorie; la prima è formata da candidati che in qualche modo hanno questo o quel pallino in mano, la seconda è invece costituita da sciocchi vanitosi che non contano nulla e che dopo il voto non ci risparmieranno alcuna occasione per mostrarsi in tutta la loro tragica vanagloria … chissà chi credono di essere.

Gli uni giocheranno il ruolo di mafiosetti di periferia che intenderanno i diritti dei cittadini come favori da destinare a fronte di ruffianerie di vario tipo, gli altri, invece, continueranno a sciorinare ogni scemenza nell’illusione che qualcuno possa immaginarli fuori del buio della loro inutile esistenza.

Gli uni e gli altri, però, sproloquieranno in nome di un Popolo e di una democrazia su cui sono seduti in groppa col solo fine di penetrarne le chiappe.

Vi serve ogni consenso e voi candidati, notoriamente impostori, riuscite a ingrassare per il voto di quella gente buona ma allocca, che crede ancora di vivere in democrazia e che confonde il suono dei vostri sonagli con la sincerità delle parole.

In ogni modo, col solo voto degli ingenui e dei bigotti sapete di non farcela, dunque, siete costretti a ricorrere ad altri espedienti e, giacché ci siamo, proviamo a fare una sorta di chiosa per tutti.

Il 40% degli italiani aventi diritto non vota e cresce a ogni tornata;

il   7% crede di protestare votando bianca o nulla, ma quel voto è conteggiato come valido;

Il 30% vota perché crede ancora che siamo in democrazia o perché “non votare è peccato”;

il 23% vota perché è raggiunto dai partiti politici in base a diversi livelli di corruzione.

Infine, per “par condicio”, è da ricordare quello scarso zerovirgola% d’illusi che pensa di cambiare le cose chiedendo al seggio di mettere a verbale il proprio dissenso.

Che ne dite se ci mettiamo a ragionare solo un po’ su questi numeri?

La nostra, anzi la vostra politica consuma più ricchezza di quanto ne produca, la corruzione è altissima e pertanto quel 23% di elettori corrotti (9,2 milioni in tutt’Italia) non può aumentare.

Non so se quel 7% “bianco o nullo” capirà che sarebbe meglio restare a casa e sommarsi all’esercito che non vota, ma capiranno.

È invece sotto gli occhi di tutti che il 30% di bigotti e ingenui va diminuendo per spostarsi sul non voto.

Si sa bene che, contrariamente ai referendum, la maggioranza che non vota alle politiche o alle amministrative non inficia le elezioni, ma quella maggioranza arriverà comunque e da quel momento i partiti politici saranno fatalmente indeboliti dal paradosso della rappresentatività che non rappresenta; da lì, il peso della loro prepotenza li schiaccerà come per inchinarli al nuovo.

Io personalmente non voglio avere con i politici neppure la commistione del voto e dunque non voterò.

Ritornerò a votare quando ciò non mi farà sentire in correità con i politici e quando sarà davvero espressione di democrazia; insomma, quando il Popolo potrà dire la sua senza essere oppresso da politici che lo offendono, lo sfruttano e lo prendono in giro.