Torna ai titoli                                                    La truffa dei governi tecnici

giannantonio spotorno                                                                                                                  

 

La politica si propone in forme organizzate, oppure occasionali; nel primo caso vive una sorta di tradizione che crea intesa, nel secondo invece riparte un po’ sempre da zero.

La metafora può ricondursi a un qualsiasi film; se lo conosci, ti orienti nella trama anche vedendo un solo punto ma, se non lo conosci, ti tocca supporre e immaginare a ogni fotogramma.

Certo, immaginare è bello però, almeno in politica, sapere è meglio. 

Ogni organismo ha come fine la propria sopravvivenza, ma cosa serve alla politica per sopravvivere?

Semplice: le servono soldi e voti.

Prima di avanzare nel ragionamento, ricordiamo che la nostra è la società dell’apparenza, dunque, basta sottrarre soldi in nome della legge e arraffare voti in difesa della “sovranità popolare”.

Sono però forme di “rapina”; l’una legalizzata e l’altra adescata tramite sviolinate di democrazia e se nel contesto si crea un po’ di suggestione popolare, è ancora meglio.

Chiarito che la sopravvivenza della politica nostrana dipenda da soldi e voti, ecco il paradosso: gli uni e gli altri provengono dal Popolo che dà i voti se crede che gli siano chiesti i giusti soldi.

Per la politica dei partiti, però, sopravvivere vuol dire vivere alle spalle del Popolo nell’ingordigia del potere, delle istituzioni e del vizio, dunque servono molti soldi, anzi troppi.

Sì, certo, c’entra pur sempre l’etica, ma quella è impartita con le suddette sviolinate.

Ecco il punto: la politica deve fottere proprio al Popolo il massimo di soldi e voti … come può fare?

Beh, inventa il Governo tecnico e, in questo giro, lo chiama Mario Monti, ovvero MM che, come l’omonima Metropolitana Milanese, si muove sotto …

Come fa, però, un governo tecnico a intascare soldi senza fare perdere voti?

Semplice, basta che “urli” che nessuno dei suoi ministri è un politico e così, agli occhi del popolo beota, ecco che governo e politici sono separati … poi, sembra che si dimentichi che ogni governo può stare in piedi solo con i voti delle Camere, cioè dei politici eletti.

Torniamo a Monti.

La politica - dicevamo - vuole darci una stangata economica da rintronarci e per farlo deve colpirci ovunque, dalla patrimoniale alle pensioni, dall’IVA alla benzina, dalle tasse nazionali a quelle del federalismo, dalla rivalutazione delle rendite catastali al “rinforzo” di ogni balzello, marca da bollo, monopolio e così via; insomma, vuole intascare soldi da tutti i cittadini, tanto dagli illusi di Sinistra, quanto da quelli della Destra che del Centro.

Ciò scritto, facciamo il conto dei voti politici del governo tecnico, ma chiariamo subito che alla Lega e a qualche piccolo impostore, è assegnato il previsto ruolo della piccola opposizione.

Schematizziamo ora i tre poli che, arrotondando per semplicità, costituiscono l’ottanta per cento dei voti dei parlamentari: due poli al trenta per cento “cadauno” (termine da listino prezzi) e il terzo polo al venti … trenta più trenta più venti fa ottanta.

Adesso simuliamo.

Il governo tecnico prepara, per esempio, la patrimoniale.

La Sinistra dice che va bene e mette a disposizione il suo trenta per cento mentre il terzo polo che deve solo sdoganarsi, aggiunge il suo venti, dunque, siamo al cinquanta.

La Destra, invece, circa la patrimoniale, vuole dimostrare di non essere contenta e così fa finta di litigare finché, alla fine della sceneggiata, astiene metà del suo trenta e mette a disposizione il rimanente quindici che col cinquanta di prima fa sessantacinque … la legge è passata; il Popolo di Sinistra è contento, quello del terzo polo sdogana e quello di Destra stringe i denti e guarda Dio.

Ora il governo tecnico “prepara le pensioni”.

La Destra dice che va bene e mette a disposizione il suo trenta per cento mentre il terzo polo che deve solo sdoganarsi, aggiunge il suo venti, dunque, siamo al cinquanta.

La Sinistra, invece, circa le pensioni, vuole dimostrare di non essere contenta e così fa finta di litigare finché, alla fine della sceneggiata, astiene metà del suo trenta e mette a disposizione il rimanente quindici che col cinquanta di prima fa sessantacinque … di nuovo passata; il Popolo di Destra è contento, quello del terzo polo sdogana e quello di Sinistra stringe i denti e guarda Dio.